Una domenica …..in bianco

C’erano le votazioni, c’era la neve, c’era ancora un pochino di stanchezza dell’Aranciolona e della Ciaspolata da smaltire.
Cosa gradita a molti soci P&C sarebbe stata quella di starsene sotto le coperte a farsi una pigra domenica in famiglia.
Non sia mai detto…
Nel DNA dei podisti in arancione c’e’ quel pizzico di masochismo dovuto ,forse, all’eta’ o alla particolare conformazione dei neuroni che molti posseggono ,neuroni con le scarpe da running calzate ben bene ai piedini.
Cosi’ non e’ incomprensibile ritrovarli in massa in quel di Lomazzo per la camminata organizzata dai pompieri del posto.
I quali pompieri, visto la giornata poco propizia a mettersi in mutande e scorazzare sulle strade cittadine, pensavano bene di accorciare e di molto la strada da percorrere.
E cosi’ dei tre percorsi ,che di solito contraddistinguono le domeniche iviviane, ne garantivano la percorrenza unicamente a quella da sei kilometri.
Come si sa’ il corpo dei prodi spegnincendi e’ molto ligio a prevenire pericoli ,ma ai piu’ pareva un pochino eccessiva la posizione presa.
Perbacco ,con tutta la neve caduta in quella zona, a molti pareva piu’ pericoloso fare sei kilometri in mezzo alle case ma su asfalto viscido che scorazzare beatamente nel vicino parco del Lura mettendo le orme nel bianco manto nevoso.
Secondo voi cosa sceglievano i neuroni in arancio? Ebbene si ,un gruppo guidato dal console Cobra prendeva la strada che si snoda accanto all’affluente dello schiumoso Olona.
Non che il fiume in questione sia trasparente ,la sua colorazione rossastra non lo fa’ ricordare per le sue cristalline acque. Ma il branco arancione incurante del rosso si sfogava a percorrere al trotto il percorso che l’altro console ,Cesare, disegnava senza tentennamenti nei boschi.
Tutti in fila come bravi alunni ,la scolaresca seguiva la traccia bianca del prode. Da subito si poteva apprezzare come i 15centimetri di neve caduta dava un manto magico al percorso.
Scorci di bosco venivano esaltati dal bianco ,non sembrava nemmeno di trovarsi a pochi kilometri dal cemento.
Ma dopo pochi di questi kilometri la dispettosissima Zoe cominciava un vero e proprio bombardamento.
Usando la neve messa a disposizione ,non penso dai pompieri, martellava i suoi compagni di avventura con continue raffiche.
La folletta scatenava una vera guerriglia, che sopita per pochi metri, si ripresentava appena la dispettosa riprendeva il fiato dalle risate che la piegavano nel vedere i suoi compagni imbiancati.
Compagni che a quel punto rispondevano al fuoco ,martellandosi a vicenda.
La cosa e’ continuata praticamente per tutti gli undici kilometri del percorso, i saliscendi nel bosco e i passaggi su romantici ponticelli non erano i soli a dare i brividi, per il piacere della visione, ma anche la neve ,finita chissa come, nel sedere di tutti i contendenti alla battaglia dava il contributo!
L’apoteosi dello scontro si e’ avuto quando i vostri indegni rappresentanti si sono trovati al cospetto di un altro gruppo di bianchi gitani.
La decisione di fare un tour fuori ordinanza e’ stata presa anche dal gruppo delle Tartarughe della Kirghisia,che incontrando il gruppo dei buontemponi in arancio pensava bene di passare alle vie di fatto.
In un’attimo si e’ scatenata un’epica battaglia , la scintilla pare sia scaturita dall’ingestibile Zoe ,che ben supportata da un’inamovibie Mire e da un’iprecisa Tizi,attaccava senza preavviso il gruppo appena incontrato.
Immaginatevi un candido polverone che sovrastava il campo di battaglia, dove tutti si davano da fare per non cadere sotto la neve nemica.
Polverone che di li a poco si diradava, lasciando intravedere ,non corpi assiderati,ma bensi’ un gruppo di inzuppati runnes in posa per una foto ricordo. Dopo lo scambio dei prigionieri ,tra cui un’idomabile Zoe,che imperterrita continuava a violare la pace appena siglata , entrambi i gruppi tornavano al loro percorso di rientro.. Il vostro manipolo di eroi raggiungeva la postazione dei pompieri ,riuscendo in estremis a sorseggiare un tiepido te.
Il buon Cesare riusciva a fare salire in auto la consorte disegnando una traccia nevosa ,trappola che riusciva a riportare a bordo la scatenata donna.
Voci famigliari diranno poi che la barricadera si sia addormentata, come un frugoletto, fin dalle prime ore del pomeriggio.

Ciao e alla prossima nevicata

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