…..l’avventura di sabato senza scrivere c…..te. Sapete l’egregio personaggio non e’ troppo dolce come il tabacco che fuma e non vorrei incorrere nelle sue ire. Dunque : il sabato di solito lo si dovrebbe trascorrere ,come da regolamento,nei centri commerciali ad arricchire il sig. Esselunga o il sig. Brico, ma quando conosci un personaggio come il presi Mimmo lo passi a correre la faticosissima ARRANCABIRRA. Se per caso il prossimo anno il personaggio in questione vi invita a provarci anche voi, con fare gentile ma fermo declinate l’invito se non volete passare la domenica dopo con le gambe fuori uso.Sicuramente le montagne che contornano Courmajeur sono splendide per correrci, hanno un solo piccolo difetto sono in salita!! Io come molti di voi, la salita piu’ insidiosa che debbo affronatare ogni giorno e’ l’erta dei “Cinque Ponti”. Capite anche voi che non puo’ competere certo con le salitone sperimentate dal numeroso gruppo di Orange iscritti alla manifestazione valdostana.Per raggiungere le spettacolari montagne pero’ bisogna fare il piccolo sacrificio di alzarsi a ore proibite. La zia Nene ,la compita Cristina e Massimo M.sono stati una simpaticissima compagnia che ha fatto passare velocemente i 200 km che ci separavano dai monti . E siccome dopo il buio di solito viene la luce (cosi’ dicono) e dopo che la nebbia si e’ diradata ci siamo ritrovati al cospetto delle montagne . Ad essere sinceri la nebbia si era diradata gia’ quando ci siamo fermati al primo autogrill, scendendo dall’auto messa a disposizione dalla bionda zia, abbiamo potuto appurare che la nebbia era solo nell’abitacolo della nostra auto. Sapete, essendo bionda la gentile fanciulla adora tutto quello che e’ biondo, sigarette comprese!! Devo ammettere pero’ che e’ stato elettrizzante trovarsi nella piazzetta adibita alla partenza con un numeroso gruppo di pazzi scatenati pronti a sfidare le vette. Come dicevo la corsa si chiama Arrancabirra per un semplice motivo, bisogna arrancare in su e bisogna bere birra come fosse acqua. Io pensavo che oltre la birra avremmo trovato anche altri generi di conforto sul percorso, mai speranza fu’ cosi’ vana. Lo starter scatenava la massa di persone che affrontava subito la salita che li avrebbe accompagnati per ore, e come da previsione, cominciavano pure i primi fiocchi di neve a rendere speciale la giornata. La corsa ,ad ogni edizione, da un tema da seguire ai propri concorrenti,quest’anno era il matrimonio del futuro re inglese. Cosi al via si sono presentati piu’ di un partecipante con un copricapo in perfetto stile. La nostra Zoe si presentava al via con un vezzossissimo copricapo rosso che le donava molto. Peccato che dopo alcune ripide rampe della salita si afflosciava senza ritegno lasciando un po in ambasce la nostra modella. Mano a mano che si saliva i frizzi e i lazzi diminuivano notevolmente lasciando il posto allo sbuffare ritmato di tutti noi. Del primo ristoro non ho ricordi perche’ per mancanza assoluta di acqua e derivati,e con gravi conseguenze non e’ stato letteralmante considerato.Conseguenze che si facevano sentire poiche’ dopo aver lasciato l’amato asfalto , e sempre salendo, si entrava nel bosco che accompagnava la comitiva fino al secondo ristoro situato su un pianoro. Li ,il sottoscritto ingollava senza remore una bella birretta e un paio di piatti di fagioli fumanti. Anche gli altri soci della P&C si facevano notare per l’estrema capacita’ di ingurgitare qualsiasi vettovaglia.Notizie certe mi confermano che per dissetare un corpo sotto sforzo la birra non e’ l’ideale, cosi’ per il sottoscritto da li in poi e stata una escalation di gravi errori di gestione sportiva . Uno su tutti e stato seguire con una certa fiducia il passo sicuro della nostra Antonella ,conosciuta nell’ambiente traumatico per inciampare anche contro le striscie pedonali. La neve ,che all’inizio era stata accolta con gioia, cominciava a dare problemi di aderenza a tutti noi ,tranne al grande AndreaMo. ,che maledicendo la nostra cautela nell’affrontere pericolosi passaggi, ci superava sulla destra imitando gli stambecchi. Piu’ si saliva e piu’ le gambe si irrigidivano ,colpa dell’erta ma anche delle birre fino a li scolate ,piu’ il gruppo di orange vicino a me diventava silenzioso, forse come me comiciavano a cercare nella memoria le preghiere imparate a catechismo. Effettivamente piu’ di un paio di passaggi del sentiero montano metteva in difficolta’ i piu’. Tanto che dopo il terzo stop per dissetarsi (sempre con la birra ,purtroppo) e dopo che l’organizzazione dell’evento riduceva la distanza da percorrere per causa neve,rimandando il gruppone verso valle,si iniziava la discesa usando le chiappe come mezzo di locomozione. Cosi come l’armata italiana in russia riprendevamo mestamente la strada verso valle,e sotto il peso dei fagioli e della birra, che cominciavano a litigare nello stomaco di molti, invidiavamo (ma solo a parole) quelli di noi che erano riusciti a salire fino in cima alla montagna. Si intenda che la discesa non era poi cosi facile come si potrebbe pensare. In montagna quando si sale si sbuffa ma quando si scende si fuma, non dalla bocca ma dalle gambe.Cosi’ per paura di prendere velocita’ incontrollabili si scende con il freno a mano tirato e dopo poco le gambe vanno a fuoco. A proposito di fumo, a meta discesa incontravamo la nostra dispensatrice di nebbia personale.Proprio cosi’ ,all’ultimo ristoro sul percorso ci ricongiungevamo con l’inossidabile Zia Nene. Personalmente pensavo che dopo aver esternato per tutta il viaggio in auto le sue paure nell’affrontare la competizione, non avrebbe rischiato la salita. Invece la bionda cerbiatta aveva accettato la sfida con la tosta competizione. Voi potete anche non crederci, ma subito dopo l’arrivo della Arrancabirra 2011 l’unica bevanda dispensata e’ stata l’ennesima birretta!! Cosi’ l’attonita SusiMidnight ha potuto immortalare con i suoi scatti fotografici il gruppo dell’armir alle prese con lo sponsor principale. Dopo aver ripreso il controllo delle claudicanti gambe, abbiamo affrontato anche il momento del pasta party. Oddio piu’ che pasta party e’ stata un “polentaparty”, ma le salsicce con la polenta servita in quantita’ industriale dai solerti addetti ,hanno placato la fame che all’alba delle 4 pm si era impadronita di tutti i presenti. Dopo esserci sfamati e con le ultime forze rimaste ed esserci anche impegnati in sincopati balli offerti da un complesso del posto, siamo usciti dal tendone che ci aveva ospitato per il dopo corsa. Cosi’ abbiamo assistito all’arrivo degli eroi che erano riusciti a terminare completamente la corsa in montagna. I racconti davano un’idea della fatica sostenuta ,ma gli occhi persi nella vuoto del fido Marzio erano la prova della durezza del percorso . Pochi fortunati evitavano la discesa con mezzi propri, anche nel mondo dei semplici amatori ci sono i privilegiati e sicuramente qualche runner sponsorizzato scendeva a valle con l’elicottero che in quel momento volteggiava sopra le nostre teste!!!!!! Come all’andata ,grazie ai compagni di gita ,il viaggio di ritorno in auto e’ passato piacevolmente e anche se la nebbia personale si e’ subito ripresentata, fuori dall’auto il sole aveva sostituito le nuvole che avevano condiviso con noi il sabato in vetta. P.S Tra il sabato trascorso tra esselunga e brikocenter e quello trascorso su e giu’ dai monti finche non mi passa il mal di gambe penso di preferire il primo,dopo chissa’ Ciao