DEEJAY TEN

…. …la DEEJATEEN come corsa domenicale. Ma che ci volete fare e’ una gara a cui sono affezionato poiche’ partecipo dalla prima edizione e siccome punti fermi a questo mondo ne sono rimasti pochi bisogna tenersi quelli che ci sono (sigh). Ed e’ l’unica corsa che riesco a fare in compagnia del mio pargolo ( se pargolo si puo’ definire un ometto di ventisette anni con due spalle da colono veneto) che per l’occasione a fatica si sveglia alle prime luci dell’alba domenicale per accontentarmi . In famiglia non sono molto apprezzato come organizzatore delle domeniche mattine, la moglie non e’ mai caduta nella trappola podistica ,un importante e preparato personaggio ha pensato bene di farsi venire un ginocchio gonfio per passare la mano , la ragazza del colono ,a cena il sabato sera se le’ svignata alla chetichella per non essere coinvolta nell’insano gesto atletico. Percio’ all’ombra dell’Arco della Pace per la settima edizione della corsa targata DJ ci siamo trovati solo il pargolo ,io e pochi altri giusto quelle 10.000 persone che hanno fatto da sfondo giallo alla manifestazione. Giallo fosforescente perche’ il colore di quest’anno scelto dagli sponsor per la maglia ufficiale, giallo che si fara’ notare nelle nebbiose uscite serali. In mezzo a tutto questo giallo era facile identificare i P&Cessinni con la casacca orange. Il Mago e signora ,il Garibaldino ,Vale, Gamber, CiCin&consorte ,l’invisibile Bito e altri soci erano pronti allo scatto. Dopo il via ,come sempre ,mi sono trovato solo ad affrontare il mal di gambe. Ma i km dopo un po’ finiscono e sono cominciati i veri guai!! Dopo l’arrivo gia’ al ritiro della medaglia ricordo si sono avute le prime avvisaglie della tragedia. Immaginatevi 10.000 sudatissime anime che vogliono ricevere un ricordo della loro fatica, pero’ questo ricordo e custodito in fondo a due tristi scatoloni . A guardia dei due contenitori ,due spaesati custodi, che non riuscendo a sbrogliare i nodoni che tenevano unite le medaglie commemorative,cercavano di affrontare la sudata folla con deciso piglio. Ma questo non era nulla in confronto alla kilometrica coda che si presentava agli spossati runners che volevano rinfrescarsi con i mezzi messi a disposizione dell’organizzazione. Siccome sono padre ( si lo so che la madre e certa il padre chissa’) e vedendo il pargolo che non riusciva a proferir parola a causa della disidratazione, ho pescato nel taschino della maglia due euro che prontamente ho investito nell’aquisto di una mezza minerale da un’ambulante li appostato. Ambulante ,che sorrideva per l’inaspettata richiesta di molti altri disperati con la gola arida , che faceva aumentare gli incassi domenicali. Ma il clou si e’ avuto alla consegna delle borse , custodite (si fa per dire) sotto ad un tendone di 5metri per 5. Ottima idea per accogliere diciamo 5000 sacche tutte uguali, differenziate solo da un numeretto adesivo . Se i miei calcoli sono esatti erano presenti 200 sacche per metro , gestite da soli tre addetti . Dunque facciamo due conti :200x3x5000 danno il “CAOS”. Sotto la pressante calca sono saltati tutti i buoni propositi e il fai da te ha preso il sopravvento. Ognuno ha pensato bene di gettarsi all’interno della struttura per facilitare la consegna delle borse proprie e altrui. Il problema e’ che moltissime borse perdevano l’adesivo rendendole anonime e difficili da riconsegnare.Ho visto scene poco edificanti :ragazze che si gettavano bocconi tra le nere sacche per cercare di recuperare almeno il deodorante per arginare l’afrore che le circondava, rudi runners venire quasi alle mani ,uomini disperati che elemosinavano le loro chiavi dell’auto,lasciate incautamente ,nelle infelici mani degli addetti alla custodia . Dopo un paio di tentativi di recuperare la mia sacca contenente solo una maglietta di ricambio e un’asciugamano, desistevo aspettando tempi migliori per la ricerca e mi portavo all’interno dell’arena. L’ambiente era sicuramente piu’ tranquillo rispetto all’esterno dove presumo che la battaglia per l’acqua e per una maglia asciutta sia andata avanti per un bel po’ di tempo. Dopo aver cazzeggiato li intorno,guardando tra gli stans degli sponsor, io e il mio Fiö ci siamo decisi a tornare sui nostri passi, passando davanti alla tenda delle borse e dando un’ultima occhiata con mia merivaglia ho notato che da una di esse,lasciata abbandonata con poche altre sul selciato occhieggiava il mio asciugamano che riconoscendomi scodinzolava allegramente. Che dire, i detrattori della DJten avranno di che godere delle molte critiche che pioveranno sulla manifestazione, l’unico mio cruccio e’ che sara’ difficile farmi rimborsare dell’euro e cinquanta versato per la mezza minerale, ma confido nella signorilita’ del signor Linus. at salùt

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