L’ALTRA FACCIA DEL RUNNING

Africa e SportQuelli di “Podismo e Cazzeggio”, si sa, non sono certo famosi per le loro prestazioni, per i tempi con cui chiudono le loro gare o i posti di alta classifica che riescono a conquistare quando corrono (anche se sul podio delle varie categorie, in tante gare, qualche maglia arancione ogni tanto si vede) .

Poteva, quindi, suonare strano che P&C volesse trascorrere una serata con dei campioni keniani, dei campioni veri: Lucy Murici, campionessa mondiale di corsa in montagna; Caroline Cherono, vincitrice della Stralugano 10 km, pochi giorni fa; James Mburugu, vincitore della Sarnico-Lovere e della Mezza dei Navigli 2018; Jonah Kemboi, vincitore della 10 km di Innsbruck

Ma avendo conosciuto gli amici di “Africa e Sport”, Marco Rampi in particolare, non volevamo farci sfuggire l’occasione di conoscere da vicino un modo di fare running di cui sapevamo davvero poco. Noi, infatti, non siamo abituati a correre insieme a podisti professionisti e a noi non capita mai di condividere con loro il “terzo tempo”. Ma ieri, dopo la cena, il racconto che Marco Rampi ci ha fatto delle iniziative che “Africa e Sport” dedica a due villaggi in Kenya ed Etiopia e le immagini che abbiamo visto, ci hanno fatto scoprire un mondo affascinante, in cui la povertà marcia di pari passo con la dignità di tantissimi giovani che vivono il running anche come occasione di riscatto, pur non avendo certo i mezzi che abbiamo noi per praticarlo come saprebbero.

Ascoltando Marco Rampi e vedendo quel video ci siamo anche un po’ emozionati nel sapere quanto siano preziose tutte le scarpe da running usate (circa 120 paia) e le valigie che abbiamo raccolto e consegnato ad “Africa e Sport” proprio allo scopo di farle avere ai ragazzi di quei due villaggi. Ragazzi che sanno correre fortissimo, ma che devono limitare i propri allenamenti giornalieri sulla base della quantità di pasti che possono permettersi: chi riesce a mangiare tre volte al giorno fa tre allenamenti ogni giorno, chi mangia meno si allena meno. Una realtà, questa, che mette a dura prova la validità dell’affermazione: “La corsa è sport democratico”: no, evidentemente non è proprio così, non tutti hanno la possibilità di correre come si deve. Aver capito che , senza alcuno sforzo, ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare questa realtà è il risultato più bello della serata di ieri.

E adesso, la voglia di un soggiorno, se pur breve, in Kenya o in Etiopia per conoscere da vicino quelle realtà (ma anche per correre sui mitici altipiani di quei Paesi) comincia a farsi largo tra alcuni podisti arancioni. Vuoi vedere che il mal d’Africa ha cominciato a mietere qualche vittima tra i soci di P&C ancor prima del loro sbarco nel continente nero?

Peccato per chi non ha potuto esserci ieri sera, sì è perso qualcosa di bello ed importante.

Francesco De Palo

Foto by Giuli e Fosca

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