Le ghette maledette

Il manipolo di eroi che stamane ha raggiunto Gargallo per partecipare ad un minitrail avrebbe desiderato trovare una giornata ideale per soddisfare la passione della corsa in collina. Ma purtroppo il tempo non e’ stato clemente con gli eroi.

I partecipanti alla gita in terra piemontese sono stati solo cinque ma il loro coraggio era paragonabile a un numero superiore.
Del tempo dicevamo ,che problema volete che diano alcune secchiate di acqua fredda calate sulle spalle degli indomabili,tse quisquiglie.
La perfetta organizzazione della gara prevedeva il rilascio dei pettorali nei locali dei una rinomata pizzeria del luogo.
E dopo aver prenotato tre quattro stagioni e una alle acciughe gli eroi si sono posizionati sotto il gonfiabile della partenza inconsapevoli del loro destino.
Dopo pochi kilometri si e’ scatenato l’inferno, non di fuoco ma bensi’ di fango e acqua. Meno male che il vostro cronista si era premunito di indossare delle nuovissime ghette.
Questo capo tecnico pero’ attirava le invidie degli altri eroi,che con sagaci battute cercavano di screditare la scelta del loro compare di ventura. Almeno fino al primo guado la scelta e’ stata azzeccata, peccato che dopo aver attraversato il guado stesso ,entrambi i supporti si siano riempiti ben bene di una fresca e limpida acqua montana.
Percio’ diciamo che dal kilometro tre fino al kilometro sette mi ha fatto compagnia un romantico sciabordio ad entrambi i piedi.
Il percorso si snodava tra le colline e devo dire che a parte la pioggia e il frastuono della risacca ci si inoltrava in localita’ veramente piacevoli. La compagnia ,fin dai primi metri del percorso, dei ragazzacci targati Fufurunner e’ stata molto allegra, e uno di loro ( mio omonimo tra l’altro) non perdeva tempo, e con colorite espressioni rimarcava la mancanza da parte sua di un allenamento adeguato.
Posso testimoniare che l’espressione preferita usata senza risparmio era richiamare la parte femminile che ,dicono faccia girare il mondo( Il mondo non so ma l’Italia sicuramente!!).
Salite e discese si sono alternate senza respiro, respiro che mi ha lasciato dopo il decimo kilometro forse anche per colpa delle maledette ghette, che senza avvisarmi si sono svuotate per riempirsi di un colorito fango. Fango che fara’ bene alla pelle o alle artrosi ma non e’ decisamente consigliabile trascinarselo su e giu dalle colline.
Ma come’ e come non e’ anche questa domenica di passione volgeva al termine. Le ghette ed io, in compagnia dei rappresentani dei FFR ci siamo trascinati all’arrivo, e devo svelare che l’omonimo era passato dall’organo femminile a quello maschile per rimarcare la sua via crucis.
Un’ampio e caldo spogliatoio ha accolto le nostre malandate gambe, seduto in compagnia degli altri eroi domenicali ho potuto ascoltare i commenti sulle senzazioni personalii.
Chi ha fatto notare la propria preferenza a correre i trail e’ stato il nostro Coach, dichiarando di non soffrire i percosi sterrati ,secondo lui meno traumatici per muscoli e articolazioni.
Peccato che le sue parole non sono state di buon auspicio,giacche’ sulla via del ritorno si e’ sfiorata la tragedia. Ma la prontezza di riflessi del nostro capo spirituale ha evitato il peggio, poiche’ un crampone lo assaliva alla gamba della frizione obbligandolo a una repentina sosta al bordo dell’autostrada.
Qui’ ci siamo prodigati a portare i primi soccorsi al poveruomo,e visto che una recente legge regionale vieta l’abbattimento di qualsiasi essere bipede o quadrupede che abbia problemi agli arti inferiori ,abbiamo deciso di riportarlo in famiglia.
Il fedele Bito si incaricava della guida del mezzo mentre il tenace Coach ,rifiutando qualsiasi aiuto, si autoleniva il dolore con un unguento misterioso.
Voi capite che per spalmare una crema sulla coscia interna bisogna calare pudicamente i calzoni…..La nostra speranza e’ che l’immagine di cinque apprezzati professionisti in sosta ai bordi di una strada seppur di grande traffico ,non venga registrata dalle telecamere della societa’ Autostrade.
Piu’ che altro sarebbe imbarazzante spiegare cosa faceva uno di loro in mutande mentre si tocca furiosamente l’interno coscia , con il resto del gruppo che sta’ a guardare.Sicuramente le famiglie dei partecipanti a questa triste storia sarebbero pronte a declamare altri episodi maldestri dei loro consorti e padri consigliando cosi’ alle forze dell’ordine di lasciar cadere qualsiasi imputazione evitando penose azione giudiziaria nei confronti dei valorosi runners.
(Legalmente la seminfermita’ mentale e’ un’ottima via d’uscita!!!!!!!)
P.S
Ragazzi le pizze ordinate arriveranno stasera , chi voleva quella con le acciughe?