Le valchirie meneghine

Dopo che il nostro presi ha concesso il suo benestare,
un nutrito gruppo di valchirie di arancio vestite ha preso parte all’edizione numero nove della 10 km di radio Deejay.
Corsa oramai diventata un must per molti runner lombardi e non solo.
Per evitare la ressa del ritiro pettorali tre eroici ometti sono calati il sabato mattina dinnanzi agli stand della solerte organizzazione, trovando giusto quelle 15.000 persone che, per evitare la ressa della domenica ,
si presentavano insieme a loro. I nomi dei tre eroici tapini sono tenuti segreti poiche’
le loro famiglie vogliono aprire la procedura di interdizioni dovuta a presunti problemi alla normale vita sociofamigliare.
Ma comunque ,dopo aver passato una noiosissima ora e mezza in una compita fila,
i tre riuscivano a impossessarsi dei pacchi gara per loro e i loro mandanti.
Rientrando alla base i tre caballeros,con un serrato giro di telefonate anticipavano l’ora del partenza gia’ sottoscritta,
poiche’ i tre miseri gazebo ,che avrebbero ospitato le sacche dei quindicimila runners,
non convincevano della buona riuscita della cosa.
Giungere in quel di Milano in anticipo avrebbe dato modo di parcheggiare a pochi metri dalla zona del via,cosi da potere usare le auto come personalissimo spogliatoio.
Fattosi prendere la mano dall’evento
il pestifero Vigo prevedeva di parcheggiare all’interno del castello sforzesco.
I rappresentanti della P&C che salivano sulle auto mattiniere
erano perlopiu’ di razza femmina, e Maxdebe e io abbiamo avuto la fortuna di viaggiare con un gruppo di silenziose runners.
All’altezza dell’ autogrill Lainate sud potevano
scambiare le nostre opinioni sul “dove andremo a finire” solo in modo telepatico,
poiche’ le tre fanciulle sedute sui sedili posteriori,inondavano il salotto su ruote, con il loro tenue chiacchiericco.
Il pigolio di ZOE teneva banco ben supportato da Inga e Ale.
E ben sapendo che la materia grigia di uomini di una certa eta’ non e’ poi cosi grigia ,il nostro tentativo di dialogo telepatico falliva miseramente, e Milano accoglieva i due tapini in religioso silenzio.
Come dicevo la levataccia dava i suoi frutti,cosi’ il salotto su ruote di Max ,si stazionava a pochi metri dalla partenza.
Il tentativo di Vigo di parcheggiare dentro le antiche mura non poteva essere messo in atto ma il tenace Andy si sta gia’ attivando per la prossima edizione.
La compagine prendeva possesso della zonaadibita a villaggio prepartenza,
e come un branco di scolari/e si disperdeva tra il colorato caravanserraglio.
Il colore della maglietta di questa nona edizione era molto caro agli iscritti P&C,visto che d’arancio vestiti lo siamo praticamente tutte le domeniche mattina.
Purtroppo anche stavolta lo scopo della levataccia era anche quello di correre.
E cosi ci si preparava alla tenzone contro il cronometro.
Tutti hanno i loro segreti e le loro convinzioni per supere il proprio limite ,
ma questa volta Inga tentava il tutto per tutto.
Si premuniva di due colorati palloncini ,agganciandoli alla crocchia che porta quando corre.Lo scopo della manovra, a suo dire,era di alleggerire il tutto con questo escamotage!!
Dopo aver passato gli ultimi minuti prima della partenza davanti ai luoghi di decenza
(poco decenti in alcuni casi) le gemelle ,Zoe,Ale, Inga e compagnia cantando
si presentava ai nastri di partenza insieme a 30.000 altre scarpe pronte a calpestare la ex capitale morale d’Italia.
Come sempre tralascio il resoconto della parte atletica della giornata.
A me piace vedere il contorno della manifestazione, e contorno c’e’ stato .
Non tutti apprezzano la cosa ma correre in quel di Milan e sempre piacevole.
Correre in tanti poi da la senzazione di essere parte di un’evento speciale. Se la gente va a NewYork io vado a Milano ,non ci sono sette ore d’aereo ma venti minuti di macchina che vuoi di piu’!!!
Sara’ una citta’ fredda ad accogliere certe manifestazioni ma chi se ne frega,
importante che siano caldi quelli che la corrono.Unico particolare un poco sopra la normale buona convivenza ; l’eclamazione risentita del podista, che raggiunta Inga e i suoi palloncini colorati
e pensando di aver raggiunto a fatica il pacemaker messo a disposizione dall’organizzazione,
doveva ripartire di gran carriera alla ricerca dei palloncini ufficali.
Poverino ,lo immagino ancora adesso perso tra i lunghi viali alla ricerca del palloncino perduto.
Ognuno corre dietro ai propri palloncini!!!!.
Risaliti nel salotto di Max siamo rientrati alla base ,con un’estremo tentativo di dialogare tra noi due .
Tentativo vanificato dal cicaleccio diretto magistralmente da Zoe con il sempre valido aiuto dalle altre valchirie. Sigh. Alla prossima

P.S
In previsione dei prossimi spostamente societari il tenero Max e il sottoscritto
si sono iscritti ad un corso di telepatia tenuto da tale Flipper indimenticabile delfino della tv,sperem!!

per le foto dell’evento come sempre
http://andocorri.blogspot.it/

e se proprio vi scappa di vedere tanti arancioni andate su:
>http://linus.blog.deejay.it/2013/10/14/il-cielo-sopra-milano/<

Lascia un commento