L’eroica gita in pullman

L’Eroica gita in pullman

Ebbene sì. Un altro prestigioso trofeo si è aggiunto alla bacheca della nostra gloriosa società: il trofeo “Eroica gita in Pullman 2012”.

NewsExtra_27601Tutto, come nella nostra tradizione, è stato organizzato nei minimi dettagli: automezzo a due piani, percorso impegnativo (per la quasi totalità su asfalto) con irte salite, ripide discese e numerose curve, autista selezionato tra il meglio dei driver disponibili (nel senso che era l’unico che c’era).

L’elite del podismo lombardo ha preso parte alla manifestazione, ovviamente la parte del leone l’ha fatta la nostra società in quanto organizzatrice dell’evento. Ma erano presenti anche illustri personaggi che hanno voluto cimentarsi nell’eroica impresa: il mitico Comparelli “Compa” e consorte, Peppino “Bionico” della San Marco, e l’onnipresente Capasso per immortalare l’evento.

Il percorso si snodava per diversi chilometri, con partenza da Busto Arsizio, scendeva verso Bologna, attraversava l’appennino tosco-emiliano, si insinuava nelle colline del chianti per poi ritornare a Busto Arsizio.

Partenza Venerdì, ritorno Domenica, tempo massimo 3 giorni. Previste soste e numerosi ristori sul percorso (Siena, Radda in Chianti, Castello di Brolio, Gaiole in Chianti).

Alla partenza gli atleti più in forma occupano le posizioni al primo piano del pullman, i meno allenati prendono posto al piano inferiore.

I primi chilometri sono sempre i più facili, il gruppo si presenta compatto all’attacco degli Appennini ma già lungo le prime curve in discesa, i meno in forma manifestano le proprie perplessità sulle capacità automobilistiche del nostro autista, sospendendo la partita di carte per impraticabilità sussultoria del piano da gioco.

Alla fine della discesa la selezione è avvenuta. I più deboli di stomaco si arrendono e al ristoro di Siena preferiscono farsi accompagnare al termine della prima tappa in taxi.

Il nostro simpatico autista riprende il percorso e mette in atto tutte quelle strategie volte all’eliminazione dei concorrenti, che però non cedono e resistono stoicamente fino al termine del primo giorno.

Il giorno successivo si riparte e la classifica si va delineando. Molti i ritiri di quelli che preferiscono raggiungere le successive tappe in macchina, che, memori delle difficoltà del giorno precedente, salutano sorridendo dalle comode autovetture e/o camper che l’organizzazione ha messo a disposizione in aiuto ai concorrenti.

Due giorni di dura competizione che non impediscono ad alcuni di noi di svagarsi partecipando a corse, maratone e ultramaratone (qualcuna anche vinta, ma, senza nulla togliere a Cin Cin, Bionico e Fabio che hanno il merito e l’onore di essere premiati, la cronaca secondaria qui non interessa, qui si parla di atleti che hanno resistito per ben tre giorni in balìa di “driver l’imprendibile” di cinematografica memoria).

Il ritorno a Busto poi è veramente grottesco, tra gli attoniti partecipanti che valutano le possibilità di sopravvivenza all’interno di un pullman lanciato in autostrada, in discesa, sotto l’acqua, con un autista che dà in escandescenza e urla.

Ma quando il gioco si fa duro i duri si rendono conto che è meglio rimandare il gioco e quindi obiettivo centrato: tutti a casa sani e salvi e trofeo conquistato!

Andrea Mo