Caccia al tesoro una visita in rincorsa

Quando: Fine di gennaio. Cosa: una mezza. Dove: Marrakech. E’ proprio questo ultimo “dettaglio” che non lascia nessun indugio. Si va a correre, ma soprattutto a cazzeggiare e a godersi la decantata e rinomata atmosfera marocchina della “città rossa”.
Siamo in 30, un riad per tutto il gruppo non è possibile trovarlo, e d’altronde non ha senso alloggiare in moderni hotel fuori dalla Medina. Siamo divisi: un gruppone al Riad Kasbah e un gruppetto al Riad Maison Rouge. Il tour leader orange Max-Mustafa-De-Beh, eletto all’unanimità del gruppo, assicura che siamo vicini e che non sarà un problema, ma le prime avvisaglie si intravedono dal conciso, ma dettagliato programma preparato prima della partenza.
“Mattino visita ai seguenti siti: tombe saadiane (a 90m dal ns.riad Kasbah). palazzo El Badi (a 400m dal ns.riad). Moschea Koutobia con i giardini (a 15 minuti a piedi dal ns.riad, vicino alla piazza)”.
Consulto google maps, i riad in linea d’aria sono vicini, ma divisi dal palazzo El Badi, che dovrà essere circumnavigato costantemente, totale, distanza effettiva 1,5 km. Ma che problema ci sarà mai per dei podisti in fase di cazzeggio?!?!
Ed è proprio qui che mi sbaglio!!!
Atterriamo a Marrakech, raggiungiamo il nostro Riad Maison Rouge alla spicciolata, stipati a gruppi di 6 su vecchie Mercedes adibite a taxi, ci ritroviamo nel patio ad aspettarci. NewsExtra_54685
L’impatto con la città non è dei migliori. La sensazione che i taxisti abbiamo tentato di fregarci serpeggia tra le fila. Prendiamo possesso delle nostre camere e ci avviamo all’appuntamento definito dal nostro “tour leader”: vicino alle carrozzelle di Piazza Jamaa el Fna per le ore 20:15. Ovviamente partiamo in ritardo, e la distanza dal luogo dell’appuntamento, il disorientamento dovuto alla sera, al disordine, al traffico e alla fretta, ci fa assomigliare ad un gregge spaesato in mezzo ad una boscaglia, ma alla fine, in ritardo, dopo aver sbagliato strada un paio di volte, raggiungiamo gli altri, oramai stufi di aspettarci. Ci affrettiamo al ristorante. Bell’ambiente arabeggiante, con musica marocchina e danza del ventre, degustiamo il cibo tradizionale, dai gusti speziati e aromatici che ci accompagnerà per tutto il weekend, come il rinomato whisky marocchino: fantastico e onnipresente the alla menta!!
Prima di ritornare al Riad sfioriamo la piazza e veniamo investiti da profumi, odori, suoni, confusione, luci, persone, animali, attraversiamo questa piccola babele e percorriamo quel tragitto che diventerà nei giorni successivi l’unico sentiero che, dalla nostra dimora ci unirà alle bellezze di Marrakech. Ma subito al primo rientro perdiamo la famiglia Fogliani, e senza punti di riferimento e possibilità di indicazioni precise, le telefonate sono poco utili, ciò nonostante la mattina successiva ci si ritrova tutti in terrazza per la colazione, nessuno si è perso!!
Partiamo per l’appuntamento fissato alle 9:30 alle Tombe Saadiane, il gruppo appare compatto e determinato a raggiungere i “kasbah-orange” al punto di incontro, ma la distanza dal nostro riad non è di 90mt, ma di quasi 1km!!
NewsExtra_54684Fin da subito è chiaro che a Marrakech il problema non è la distanza, ma le “attrazioni” che si incontrano lungo il tragitto: le bancarelle colorati di frutta e verdura, i negozietti di borse, cappelli, tovaglie, ceramiche, le erboristerie straripanti di prodotti tipici e aromi locali, gli speziali con i contenitori colorati straripanti di polveri ed erbe aromatiche, ma anche le persone che ti chiamano, quelle che ti schivano, i motorini che ti suonano per chiedere strada, le biciclette e e i carretti trainati dagli asini.
Morale della favola, il tempo passa e si procede lentamente e l’appuntamento con il gruppo kasbah-orange salta; ci incrociamo lungo una stradina deserta, noi in rincorsa per cercare di raggiungere le tombe, loro già paghi della prima visita. Il tour leader in testa al gruppo ci comunica che ora sono diretti al Palazzo Bahia, e che non ci saranno pause, ma andranno spediti alla seconda meta del programma. Peccato!!! Non vogliamo rinunciare alla prima visita. noi, in riconcorsa e con un drappello ridotto, ci dirigiamo verso le Tombe Saadiane, con la sensazione di partecipare ad una caccia al tesoro e con certo affanno. Siamo secondi e non abbiamo chiaro dove dobbiamo arrivare, i richiami della città sono molti, ma sicuramente arriveremo. E così è. Si tratta del primo “monumento” che visitiamo, sono ambienti in parte restaurati e in parte ancora da sistemare, nello stile della città, ma che lasciano supporre antichi fasti. I colori, la natura, le geometrie degli dei mosaici e la tranquillità del luogo è affascinante..ma non possiamo poltrire, dobbiamo raggiungere gli altri.
Veloooci (lda legger con intonazione alle Cracco durante a Masterchef)!!!
Questa continua rincorsa, tra souk, hammam, riad, terrazze panoramiche e giardini si ripropone anche nei gironi successivi, per concludersi ai ritrovi programmati: al rinomato ristornate Der Essalam, alla partenza della corsa e in ultimo all’aeroporto.. Ma non è che i “kasbah-orange” hanno anticipato il volo per essere ancora una volta un passo davanti a noi?!?
Il gruppo Maison Rouge è stato sempre in rincorsa, ha macinato km in modo fiero e costante, ma alla fine sebbene secondi ha scoperto il tesoro: Marrakech e il suo fascino che giorno dopo giorno aumenta e ti assorbe creando un senso di familiarità e di benessere.
A questo punto non resta che lanciare una nuova sfida e trovare la prossima meta per una nuova giocosa schermaglia. Grazie a tutti e.alla prossima.
Francesca

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