Il Festival della canzone Arancione ha avuto il suo secondo episodio.
Per questa edizione non si e’ scelta la location dello scorso anno, vi ricorderete come la precedente aveva avuto strascichi sulla prolificazione della razza equina.
Le autorità, vista la preparazione canora di alcuni partecipanti, ci ha chiesto ,anzi imposto, di far svolgere al riparo di quattro mura la kermesse canora.
Ed in effetti il nuovo auditorium e’ stato all’altezza dell’evento.
Il popolo arancione, questa volta, si presentava di bianco vestito ed il colpo d’occhio che si riceveva era quello di una popolosa corsia di un elegante nosocomio!
Nessuna flebo ma bensi’ freschi aperitivi accoglievano i numerosi ospiti della serata.
I tavoli si riempivano di allegri commensali pronti a farsi incantare dalle voci dei loro compagni di scorribande corsaiole.
La preparazione all’evento e’ stata febbrile da parte di tutti i partecipanti alla sfida canora.
Per le figlie/i mariti/mogli e vicini, la serata del debutto del novello Caruso significa anche la fine di un periodo poco allettante per i loro padiglioni auricolari.
Le serate precedenti l’evento , mi ha confessato una figlia che vuole mantenere il giusto anonimato,sono state caraterizzate da apprezzate genitrici che provavano a confrontarsi, con alterne fortune, con il mondo delle 7 note.
Ma finalmente la fatidica serata aveva inizio ed il Bravo presentatore prendeva per mano i novelli canterini e li lanciava nei loro quattro minuti di gloria.
Al sottoscritto,le autorita’ preposte,hanno negato il permesso di cantare persino sotto la doccia o al momento della tosatura quotidiana, percio’ non mi permetto di giudicare le performance dei miei compari.
So solo che al tavolo della giuria preposta al giudizio , le bottiglie d’acqua erano ancora intonse alla fine della serata, al contrario di quelle del vino.
Solitamente evito di fare nomi ma anche se la serata e’ tra amici la tensione e’ alta nei momenti che precedono la salita sul palco.
Dunque, dovete sapere che al tavolo con me sedeva il prode Marzio, che con il suo solito slancio umanitario aveva dato la sua “spontanea” adesione a partecipare come cantante alla festa canora.
Il pezzo musicale a lui imposto … pardon ,consigliato, era il famoso brano ” Buona sera dottore”, portato alla ribalta dalla coppia Mori/Lupo qualche decennio fa’.
Piu’ si avvicinava il momento del debutto piu’ il nervosismo serpeggiava al tavolo.
Accanto a me Tizzi,anche lei al debutto canoro, non dava segni di tensione, d’altronde nel momento del bisogno le donne si sa’ ” escono gli attributi”.
Ma torniamo al Fido, dunque, piu’ si avvicinava il debutto piu’ io cecavo di mitigare la tensione riempiendo il suo calice con un fresco vinello.
Effettivamente devo avere esagerato perche’ al momento della sua parte nella canzone, quando lui dice a lei ” Buona sera dottore” , la sua voce non era calda e armoniosa come tutti ricordavano ma ne e’ uscito un flebile “mbuoniscieradiottore “!.
La sua partner però ,la bionda Sabbry, riusciva a traghettare il suo compare fino alla fine della canzone raccogliendo i meritati applausi.
Tornato al tavolo il mio compagno di ventura veniva accolto con l’ennesima alzata di calice, e presumo che il suo rientro a casa prima della mezzanotte non sia dovuto agli impegni lavorativi del giorno dopo ma ad un leggerissimo mal di testa relativo non certo all’impegno canoro profuso.
Tutti si sono dati da fare quando e’ stato il loro turno di affrontare l’interessata platea , chi avvezzo da mille battaglie canore come il roccioso Cobra con il suo nuovo partner e chi, come la debuttante Sora Lella che stupiva i presenti con il suo ennesimo lato artistico, passando dall’arte culinaria all’arte canora.
La serata come tutti i grandi concerti si e’ conclusa con tutti gli artisti sul palco a salutare i loro fans dando l’appuntamento alla terza edizione con nuove sorprese.