…optando per la guarnigione capitanata dalla Professoressa Luci e guidata ..dalla scout Mennix ,mi facevo condurre, con fiducia, alla scoperta della metropoli.
Per uno sprovveduto turista fai da me come io sono ,la guida delle due valchirie mi ha condotto a visitare le parti piu famose di Berlino ,il muro ,la porta,le piazze.
Non chiedetemi di specificare i nomi ,il mio tedesco si limita ad aggiungere “en” alle parole a me conosciute.
Cosi’ ,se vedevo un viale degno di nota ,lo indicavo esclamando ” va che bel vialen”.
Capite anche voi che la soluzione andava bene per i miei colleghi italiani ,un po meno per la popolazione locale.
In effetti quando sono entrato in contatto con un tedesco verace, a cui ho chiesto dove era la stazionen della metropolitanen,il teutonico mi ha guardato con curiosita’,indicando una direzione a caso.
Per tutta la giornata abbiamo vagato tra le vestigia di una citta’, rasa al suolo nell’ultima guerra ,ma ricostruita in modo superbo ,non c’e angolo con non valga la pena visitare.
E cosa meglio di una gita in motonave per guardare da un’angolatura diversa il tutto. Sull’acqua non ho timori , sapendo nuotare in caso di bisogno penso di farcela a sopravvivere, se ci pensate bene in cielo anche se sbatti forte le braccia non penso si possa evitare il peggio!
Unico neo della gita sulle acque ? il sole.
Chi mai va a pensare che a Berlino ci si puo’ cremare il naso e la fronte,cosi’ al termine della gita un bel colorito aveva sfumato tutti noi. Per rinfrescare il corpo e lo spirito ,appena attraccati,abbiamo dato fondo alla fornitura annuale di wurstel e ketchup innaffiata dalla birra . A proposito di birra ,ora comprendo perche’ i tedeschi sono forti bevitori della bionda, bere acqua minerale o bibite ha un costo un pochino eccessivo. Un litro di mineralwasser rasenta quello di una benzina super . Anche se presumo che la scusa del costo eccessivo viene sfruttata per farsi delle gran bevute dai furbi turisti come il sottoscritto.
Rientrati un pochino storti alla base e dopo una meritata doccia, i Berlinauti si sono ritrovati nella hall dell’albergo per il ritiro dei pettorali, preparando un piano d’azione per la mattina podistica.
Per la serata in citta’ si sono rivisti i vari gruppetti sguinzagliati tra i locali tipici per la pappa serale.
Il gruppo che ho seguito si e’ intrufolato in un ristorantino ,e dopo una perfetta richiesta in lingua del posto del poliedrico Batman,ci siamo accomodati in un cortiletto intimo e ben riparato .
Riparo anelato dalla nostra compare Gabriellula ,visto che soffrendo un po’ la fresca serata ,era stata omaggiata di tutti i nostri giubbotti e maglioni, ma non avevano scaldato la libellula arancione.
Dopo un chiassoso spostamento di sedie e tavoli, che hai pochi presenti teutonici ricordava le partite di scacchi a Marostica ,prendevamo posto.
In perfetto slang ordinavamo a un paziente inserviente : stinken con pataten , gulashen con pannen, e altri piatten della cucina locale.
Ascoltando in religioso silenzio i racconti di viaggio del pellegrino Batman sulle strade per Compostela,abbiamo assaporato le deliziose pietanze , con a fianco la fedele birra.Concluso l’approvigionamento alimentare ,il mio gruppo si rilassava passeggiando tranquillo tra e vie del centro.
Passeggiata gradita ai maschi del gregge ,visto che l’incontro di procaci peripatetiche ,li risvegliava dal torpore indotto dalla birra.
In effetti vedere le professioniste del lavoro piu’ antico del mondo professare in mezzo alla gente che passeggiava,risultava a noi sudditi dello stivale una cosa alquanto strana.
Dopo aver condotto a forza i single del gruppo verso l’albergo ,mentre chiedevano a gran voce
come poter prendere la cittadinanza tedesca,visto la liberta di “pensiero” che si respira in terra teutonica,siamo rientrati ognuno nella propria stanza a meditare la giornata e ritemprare le forze per l’indomani.
La sveglia e’ suonata presto,la mattina dopo e quasi tutti si sono presentati di buon ora per la colazione.
Questa volta pero’ e’ emerso lo spirito sportivo ,nessuno ha ecceduto,colazione sana da veri atleti,con pozioni magiche degne di un saggio druido.
Dicevamo quasi tutti presenti,come sempre il Presi per dare il buon esempio si e’ presentato all’ultimo secondo utile prima della transumanza verso lo stadio Olimpico dell’ italico gregge.
La tedesca tranquillita’ della metropolitana e’ stata messa in subbuglio dai caciaroni pseudo olandesi, ma dopo un breve conciliabolo tra le varie guide del gruppo e un rapido spostamento sotteraneo ,siamo sbucati al cospetto del mitico
Olympiastadionen. Potete immaginare l’emozione dei piu’ di trovarsi al cospetto di tale monumento dello sport.
Ma noi che siamo gente dal cuore forte non ci siamo fatti rapire dall’emozione e come sempre abbiamo iniziato il conto alla rovescia verso il momento di fare mulinare le gambette.
Il via ha visto i vostri compari lanciarsi sulle strade berlinesi ,e fin da subito,ho potuto notare il grande dispiegamento di polizia .
Sulle moto e a piedi la loro presenza e’ stata costante fino all’ultimo kilometro, come costante e’ stato la presenza della gente che acclamava i partecipanti.
Almeno penso che sia andata cosi’, visto la mia difficolta’ a tradurre quello che dicevano.
Spero che non siano state ingiurie,non mi sembra di aver sentito dire da nessun dei presente il fatidico “pirlonen” udito sulle strade milanesi .
La corsa ci ha condotto per le strade di una citta’ veramente affascinante, ogni passo c’era quasi da fermarsi per immortalare il tutto con la macchina fotografica.
Questa volta mi ero organizzato portandomi al seguito una micro camera per fermare le immagini.
Sicuramente il lavoro di fotoreporte podista non e’ uno dei piu agiati hobby.Per riprendere i miei compagni di avventura li anticipavo sul percorso partendo al galoppo quei 100/200 metri per appostarmi cosi’ da riprendere la loro corsa.
Dopo tre o quattro di queste galoppate, i miei polpacci gia’ provati dalla tensione del volo aereo, hanno iniziato a mandarmi segnali inequivocabili di affaticamento ,e allora io che sono molto vicino ai miei arti inferiori sono rientrato nel gruppo di colleghi in arancio, risparmiando forze per immortalare l’entrata allo stadio Olimpiconen.
Gia’ proprio ,la corsa si concludeva con il giro di pista all’interno del famoso stadio.
Ragazzi che emozione scendere nei sotteranei e sbucare dalla porta Maratona.
Emozione che ha rapito tutti ,anche Cinzia,alla sua prima apparizione sulla mezza maratona,trovava le forze per lanciare lo sprint ,affiancata dal suo personal trainen Maurizien.
…E che dire di Tizzi che dopo aver sofferto,per tutto il percorso,causa del poco allenamento,riusciva a trovare le residue forze per sfoderare un giro di pista degno di essere ricordato negli annali del suo rione.
Ad aspettarci un nutrito gruppo di gemelle e di Paole,che inneggiavano alla nostra fatica appena conclusa.
Tra loro la tenera zia Nene che come sempre ,si emozionava nell’accoglierci all’arrivo,frenando la sua voglia di festeggiare con una meritata sigaretten.
Finita la fatica? Ma nemmeno per sogno ,per raggiungere il luogo preposto all’anelato ristoro finale bisognava risalire una ripida scalinata ,tipo scalinata di Odessa.
E tra i claudicanti atleti qualcuno sembrava gettare la spugna per questa inattesa ultima fatica.
Ma lo spargersi della voce,che in cima alla salita avremmo trovato l’amata bionda ,nel senso della birra , aiutava a superare l’ostacolo.
Un prato cosparso di arancio ci aspettava per riprendere fiato,e insieme ai miei compagni di viaggio e con un Vigo che faceva la spola da e per la postazione della spina,davamo esempio di come ci si disseta con una fresca birretta.
Finito di sudare,ma presumo anche per colpa della birra terminata ,prendavamo la via del centro, e con un gruppo di peones guidati dal gourmet Pier prendavamo posto davanti ad un baretto situato vicinissimo alla porta di Brandeburgo.
Scelta non condizionata dal monumento ma bensi dalla bonta’dei wurstel serviti.
Il tempo ci graziava con una giornata assolata e un leggero venticello dava il giusto grado di frescura.
A sentire il buon Marzio ,il venticello era dato proprio dalla porta ,perche’ a suo dire, nessuna la chiudeva!!
Avete capito con che gente mi tocca girare per l’europa!!!!
L’ora del rientro si avvicinava e si avvicinava anche l’ora,per me fatidica,di riprendere l’aereo.
Abbandonando la mia societa’ podistica preferita prendevo la via ferrata per raggiungere l’aereoporto,e da solo per giunta.
Ma oramai con il mio tedesco fluente ,chiedevo informazioni per prendere i vari trenin.
A essere sinceri devo ringraziare la mia amica Mennix che mi forniva di una piantina del percorso degna di un carta militare,cosi’ da non riuscire ,neanche volendo, a perdermi nei mille trasbordi metro/ferroviari. Riallacciando la fedele cintura di sicurezza ,in modo sempre prudentissimo, al mio posto Facil-jet ,rientravo mestamente alla base,lasciando un pezzo di cuore a Berlino.
Citta’ bellissima ,ma presumo non cosi memorabile se non l’avessi visitata con i miei compagni di ventura ,si proprio quelli con il cuore in arancio!!
Ciao e alla prossima!
N.B
Non pensiate che oramai sia diventato un fedele viaggiatore aereo, il suolo l’ho baciato anche a Malpensa, e col cavolo che riprendero’ l’aereo ,se non tra una quarantina d’anni , e pagato dall’Inps per giunta!!!!!!