IO CHE NON SONO UOMO DI MARE

… si prende un weekend di liberta’ e mi spedisce con i miei compagni di gioco nelle famose gite targate P&C.

Questa volta le orde arancioni sono calate sugli ignari liguri delle Cinque Terre.
Sapendo in anticipo che avremmo avuto a disposizione un pulman a due piani e non avendo mai avuto il piacere di fare un viaggio in prima fila proprio al secondo piano, mi sono prefissato di giungere un po’ in anticipo per guadagnare il posto migliore.
Cosi’ mi sono portato sul posto verso le 6e30. L’appuntamento era stato fissato alle 7e15 poiche’ l’intenzione era di lasciare il suolo natio verso le 7e30/ 7e45, e il Presidente, conoscendo il suo popolo, sa che ci vogliono sempre quelle due o tre ore per organizzare il via.
I primi arrivi dei partecipanti mi hanno svegliato dal mio temporaneo giaciglio ai piedi del monumento della piazza , dove per colpa della levataccia mi ero accoccolato per schiacciare un pisolino.
Salutando velocemente gli altri,sono salito a bordo e mi sono saldato al posto anelato stringendomi alla postazione. Dopo che l’organizzatore della gita ,il sempre efficiente Mau prendeva in mano la situazione e dopo aver espletato le sempre confuse operazioni di consegna bagagli ,abbiamo preso la strada.
Per i primi kilometri il posto da me conquistato mi ha lasciato qualche incertezza, ad ogni curva pretendevo di sterzare il possente mezzo ma non avendo tra le mani nessun volante cominciavo a soffrire di una leggera tachicardia.
Distratto dai compagni di viaggio poco dopo mi rilassavo e ho cominciato a guardarmi in giro.
Passata l’eccitazione della partenza molti dei partenti cominciavano a crollare sotto gli effetti della levataccia. Tranne pochi casi gli occhi dei piu’ erano semichiusi e i dialoghi si limitavano a pochi monosillabi.
Si distingueva,come sempre d’altronde,la taciturna Mire che inchiodava i suoi vicini di posto con disquisizioni che andavano dal tempo, alla situazione politica internazionale, al prezzo del petrolio.
Suppongo che anche al piano inferiore del mezzo la situazione non era diversa,tutti bene o male si confrontavano con il sonno. Maligne voci affermano che l’unica veramente desta e’ stata la Zia bionda, si dice che il pensiero di stare piu’ di due ore senza il supporto dell’amata nicotina abbia creato problemi piu’ a lei e alle sue compagne di fumate che a me per la mancanza di uno sterzo !!
E siccome il presi e’ un buon presi dopo un paio d’ore di inutili sterzate e’ stata concessa una sosta all’ autogrill, dove la truppa si e’ sparpagliata tra la kilometrica coda al luogo di decenza ,il bancone del bar e il prosciutto al pepe.
Il delegato alla gita Mau dopo aver radunato la mandria faceva ripartire il tour . Il resto del viaggio, dopo che la caffeina aveva fatto il suo effetto, e’ trascorso facendo conoscenza ognuno con i propri vicini di posto .
Da parte mia conoscevo una persona molto seria seduta al mio fianc ma, come vedrete, la prima impressione non e’ mai la piu’ veritiera.
Dunque dicevamo tornati a bordo e passato il tempo necessario siamo arrivati al capolinea. Oddio, prima di arrivare al capolinea transitando strette vie del centro citta’ abbiamo rischiato di portare con noi piu’ di un ignaro pedone o di un poco attento automobilista.
Questa e’ stata la senzazione dall’alto della mia postazione,senzazione a quanto pare errata visto che sceso dal pesante mezzo non ho trovato nessuno di questi spalmato sull’enorme parabrezza.
Dopo il sorteggione per l’assegnazione delle stanze,dove i piu’ fortunati si sono ritrovati a dividerle con dolci signore la truppa si e’ divisa il territorio da esplorare. Lasciando l’hotel un gruppo si e’ diretto verso ponente un altro verso levante.
Io ,che non sono uomo di mare penso di aver capito cosi’, visto che uno andava in su l’altro in giu’!! Ho optato per quello che andava in giu’ ,almeno penso, voi sapete dov’è Portovenere rispetto a LaSpezia?
Sequendo la mia amica di sempre Anna e il suo serio consorte ,prossimo primo cittadino (cosi’ dicono i sondaggi) sono salito sull’ennesimo bus e sentendomi sballottato come su una corriera sudamericana abbiamo raggiunto Cordoba, cioe’ no pardon…. Portovenere.
La giornata soleggiata e’ trascorsa curiosando tra i vicoli e il lungomare e devo dire che il posto ha meritato pienamente la centrifuga. I luoghi sono cosi’ meritevole di piu’ sguardi che una partecipante alla gita pensava bene di camminare anche quando il marciapiede dove si trovava terminava senza avvisarla.
Meno male che li vicino si trovava un marinaio del posto che la pescava al volo con le sue stanche braccia . La notizia e’ apparsa anche sul quotidiano locale pare in prima pagina (sapete da quelle parti non e’ che accada molto)
E come sempre le belle giornate finiscono prima di quelle lavorative e in un battibaleno ci siamo ritrovati seduti la sera per la cena (io che non sono uomo di mare penso di aver capito cosi’,la sera si cena e il mezzodi’ si pranza. O no!)
In un silenzio da convento abbiamo mangiato tutto quello che solerti camerieri ci hanno proposto, a voce bassa ci siamo scambiati le impressioni con il gruppo che aveva salito o disceso il territorio. La stanchezza della giornata si e’ impadronita dei piu’ e , tranne uno sparuto gruppo di signore che si dava al tappeto verde, tutti hanno raggiunto la propria stanza,lasciando cosi’riprendere la normale funzionalita dei padiglioni auricolari dei poveri solerti camerieri .
Delusione cocente per quelli che erano stati estratti per dividere la camera con una signora, l’illusione e’ cessata quando si sono trovati accanto le rispettive consorti.Pero’, da buoni amanti latini si dichiaravano pronti a sedurle ugualmente.
Un’altro problema bisognava pero’ affrontare, la gita era stata organizzata senza tenere conto del cambio dell’ora, da quella solare a quella legale. Cosi’ al riparo della propria stanza da occhi indiscreti tutti (chi piu’ chi meno) hanno dovuto confrontarsi con questa infida operazioncina. Cosi’ la mattina dopo, qualcuno si e’ levato alle prime ore del giorno chi pochi minuti prima che il pulman chiudesse le porte, pronto alla partenza per la gita domenicale.
La consorte del nostro socio addetto alle maglie societarie ci confessava che ,tra uno spostamento delle lancette suo e uno del marito avevano impostato i loro orologi ben due ore in piu’rispetto alla norma, dormendo solamente quei pochi minuti necessari all’ascensore per farli scendere nella hall dell’hotel.
Problema comunque che non aveva sfiorato le signore addette al gioco di carte ,visto che l’ultima mano e’ terminata quando l’autista ha girato la chiave nel suo mezzo verso le 7e30 o 8e30 o 9e30 (come vedete l’ora non e’ ancora ben stabilita!!! )
Visto che la gita aveva lo scopo anche di far correre a tutti noi una non competitiva sui sentieri delle Cinqueterre, ci siamo spostati in quel di Riomaggiore da dove appunto partiva la manifestazione.Se il giorno prima il tempo e’ stato primaverile appena abbiamo indossato le braghette da running la pioggia ci ha fatto l’onore di accompagnarci per i primi kilometri del percorso.
Ma la previdente coppia Zia Bionda-Sabbry ci forniva di un impermeabile per affrontare il maltempo. Qualche socio si lamentava della misura troppo piccola, peccato che tentava di indossare il supporto infilando la testa nel foro adibito a manica.
Che dire, non si sa mai se sono dei buontemponi o proprio sono cosi! Io ,in compagnia dei miei usuali compagni di corsa ,decidevo di correre la distanza intermedia di 18Km, ma visto il maltempo, il fido Marzio mi convinceva ad optare per la piu’ abbordabile distanza di 8km.
Il percorso si snodava su un sentiero con viste mozzafiato su salite mozzafiato e , mozza di qui’ mozza di la’, al primo rifornimento non avevo piu’ fiato.
Fidandomi delle parole del fido e dopo aver ingurgitato delle golosissime tartine con acciughe inaffiate da un paio di freschi crodini ho inboccato il percorso di 8 km. Errore non fu mai cosi’ fatale,il percorso e’ stato piu’breve, per un semplice motivo:dopo il ristoro praticamente scendeva in picchiata con gradoni di sasso e erba fino all’arrivo, che raggiungevo con i garretti in fumo .
Fumo che impensieriva la gente del posto ,che sempre pronta ad affrontare il pericolo dei piromanimi guardava con occhio indagatore. Per di piu’ il fido compagno di strada pensava bene di affrontare il percorso dei 18km abbandonandomi senza preavviso.
Penso proprio che in futuro non mi fidero piu’ del fido Marzio,voi che dite?Aspetto consigli in merito!!
Visto che avevo dimezzato il tempo dedicato alla corsa decidevo di rientrare senza attendere il passaggio del nostro mezzo,e cosi’ in compagnia di uno sparuto gruppo di Orange salivo su un treno che in nove minuti ci riportava a Spezia. Io che non sono uomo di mare non capisco perche’ all’andata ci abbiamo messo 45minuti e al ritorno 9…..Mah!!!
Avendo del tempo a disposizione ,visto che la riunione con il resto del branco sarebbe stata verso le 16 o giu’ di li ,in compagnia di una serissima Proff., ho affrontato il problema del pasto.
Dietro suggerimento della concierge abbiamo affrontato quei due km che ci dividevano dal locale consigliato. Devo dire di non aver mai mangiato un fritto misto e un’insalata di mare cosi’ gustosi. La coda fuori dal risotrante era la prova evidente del’ottimo consiglio.
La proff ed io, visto che avevamo fatto pochi kilometri e volevamo farci del male fino in fondo, decidevamo di visitare il porto turistico che si vedeva all’orizzonte. Dopo una marcia forzata e distratto dai racconti giovanili della laureata abbiamo raggiunto la nostra meta.
Le barche a vela e’ gli yacht che ho visto ormeggiati danno proprio l’immagine di una nazione che fatica ad arrivare a fine mese! Capite anche voi che e’ sempre piu’ difficile fare il pieno a questi mostri marini assetati di gasolio!
Lungo il porto turistico piu’ di un marinaio ha potuto notare la presenza sul molo di due figure , una di loro una seria proff., che litigavano sulla bellezza di due yacht ,che ognuno di loro aveva scelto ed immaginato come proprio.
Io, che non sono un uomo di mare penso che se i parenti pretendano una visita specialistica di entrambi, non siano da biasimare!!Le capacita’ gestionali del bravo Mau supportato da camalli del porto e supervisionato dal presi riuscivano a gestire la difficile ripartenza dalla citta’ ligure.
Il viaggio di ritorno non ha avuto episodi da riportare ,tranne forse la sosta al solito autogrill dove la Zia bionda ha stabilito il nuovo record di aspirazione sigarette,record stabilito con ben 27 fumate nello stesso istante .
Si, in effetti c’e’ stato un curioso episodio ma penso di essermelo sognato.Mi sono sognato che il pulman giunto quasi a destinazione veniva rimbalzato dal sottopassaggio ferroviario, suppongo che sia stata la stanchezza del weekend a confodermi. Con la solita consegna bagagli che ha sfiorato l’incidente diplomatico e lo scippo di un trolley da parte della pur silenziosa Mire, il fine settimana si e’ concluso con baci e abbracci tra i partecipanti e il preciso desiderio di compiere un nuovo viaggio in compagnia.
P.S Vi ricordate della persona decisamente a modo seduta al mio fianco,ebbene e’ bastato dell’ottimo prosecco e dell’altrettanto ottimo limoncello per trasformarla in un’altra persona, sempre piu’ simpatica, con gli occhi dolci ma un po’ piu’ chiusi e i capelli un po’ arruffati, d’altronde le gite della P&C lasciano comunque il segno.
A presto Willy