Nel 1908 a New York, le operaie di un’ industria tessile scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare.
Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo di stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all’interno morirono arse dalle fiamme.
La festa della donna è stata istituita proprio l’8 marzo in ricordo di quella terribile tragedia.
Da un po’ di anni questa festa è diventata un inno al cattivo gusto: donne di tutte le età e di tutte le categorie, indossati i loro tacchi 12, danno il peggio , scatenandosi in poco edificanti show, durante spogliarelli maschili dove il palestrato di turno, chili di muscoli & half neuron sapientemente abbinati, si esibisce per il diletto delle sopracitate.
Noi orange lady di P&C , piccolo esercito di (wo)mens sana in corpore sano, invece, grazie alla sapiente regia della “Corsara” Mire, abbiamo indossato le nostre Brooks, Asics, Mizuno, Nike, e abbiamo fatto una bella sgambettata in Valle.
Una splendida tavola gialla piena di mimose, tulipani e fresie gialle, procurati dalla insuperabile Pao, ci ha accolte rigenerate, dopo una doccia, e affamate, così, sguainate le forchette, ci siamo destreggiate tra un’ottima pizza fumante e una torta mimosa, rigorosamente del miglior pasticcere della zona.
La memoria della serata è stata affidata al sapiente obiettivo della nostra grande fotografa stellata : Susy Mezzanotte che con tanta pazienza, sua e nostra, (vi siete mai fatti fare qualche scatto da un fotografo professionista?) ha immortalato i momenti migliori e peggiori.
Ciao Donne. Siamo state veramente bene, i nostri immancabili orange-boy ci hanno fatto una compagnia discreta, ma presente ….. e cosa potevamo volere di più?
Baci a tutte/i
Sabbry