Posso Gita a Verla di Giolo, Trento

Caro Willy, scusa se mi intrometto nei tuoi “quasi” soliloqui ( ho visto che ogni tanto qualcuno ti da una mano a tenere vivo lo spirito del cazzeggio), ma dopo mesi e mesi di ritiro spirituale ho deciso di aggregarmi al gruppo arancione per la Corsa dell’Uva.

Premetto che per quanto riguarda la corsa, che a quanto pare era bella anche se tosta, è stata fatta da QUASI tutti perchè la sottoscritta ha preferito mangiarla e anche (ebbene si) berla tutta quell’uva piuttosto che corrervi in mezzo!
Ma voglio partire dall’inizio di questa gita….la piazza della stazione erano anni che non vedeva un’animazione così…saluti, richiami, valigie e poi la fatidica domanda ” ma chi manca? ” scommetto che chiunque sia in grado di rispondere….vero? Finalmente vediamo il nostro Presi che con passo felino arriva dal Bar della stazione e finalmente si parte.
Devo dire che c’era una certa aria tranquilla e rilassata interrotta solo dagli sbuffi di Valerio che veniva inseguito come una preda ambitissima dall’aria condizionata del veicolo.
Era tutto un mettere e togliere la felpa, spostarsi e fare orribili previsioni sulla sua salute il giorno dopo…..in fondo non si poteva dargli torto….
All’autogrill tutti composti e poco rumorosi , tanto che mi sono chiesta se non avessi per caso sbagliato pulman.
Yusra si è aggregata alla famiglia di Ale e Fabio come terza figlia e non si è vista nè sentita per tutto il viaggio, il capo vagolava fra i sedili conversando come non l’ho mai visto fare a casa……e questa è stata la prima sorpresa: “sa fare lunghi discorsi, ascoltare e rispondere a tono!!!
“….ma cosa hanno messo in quell’aria condizionata? erano almeno 30 anni che non lo vedevo così!
L’arrivo a Trento e soprattutto gli accordi per la visita al castello hanno creato momenti di vero caos perchè, come quando da bambini si giocava al telefono senza fili, la povera Anna Restelli diceva cose e spiegava gli orari che però, passando di persona in persona, cambiavano completamente.
Così anche la nostra visita alla Torre è saltata perchè l’orario che era tassativamente alle 13,30 è diventato per noi in fondo al gruppo un 14 abbondante! Pazienza abbiamo mangiato in un’ ottima birreria, abbiamo sudato come cammelli per tornare di corsa al Castello e salire tutte quelle scale per poi scendere dopo meno di 10 minuti.
L’arrivo all’albergo è stato come al solito movimentato, ma tutto sommato meno caotico del solito. Ma come mai sono così tranquilli? mi sono chiesta …per forza tenevano in serbo tutte le energie per la serata davvero superba.
Cena in una corte con porticato davvero piacevole a base di taglieri di salumi e formaggi con frittelle di patate, vini a volontà e risate a non finire. Quando ormai le facce erano perlopiù color rubino e Viagra aveva già dato un assaggio di danza sopra ad una botte..ecco l’apoteosi…..un folto gruppo di suonatori di samba tutti originali tedesci di Monaco di Baviera, si sono piazzati sulla scala esterna ed hanno scatenato danze che nemmeno nelle tribù più scatenate dell’africa si possono vedere.
Dopo un bis richiesto a gran voce da Mara (sorvolo sul colore del suo viso) i “tedescheros” hanno cominciato ad andarsene con Viagra che, dopo aver riballato sulla botte, ha baciato tutte le donne con fervore saltando con nonchalance la più anziana e meno carina del gruppo. Finita la cena ci siamo incamminati verso il ritrovo del pulman quando….ecco sulla strada i Brasileros di Monaco che suonavano per altri.
E qui non posso descrivere a parole ciò che i miei occhi hanno visto, sappiate solo che il gruppo dei suonatori alla fine era girato verso il nostro gruppo in cui spiccavano soggetti che ballavano in maniera davvero incredibile ed insospettabile.
Scambio di inviti per l’aranciolona….Viagra preso dalla foga delle danze e dal vino ad un certo punto li ha invitati tutti a casa sua dicendo “la mia casa è la vostra casa”.
Mara rideva e non è sembrato prendersela più di tanto (la grappa fa uscire il meglio dalle persone).La mattina dopo tutti pronti all’ora giusta, tutti arancioni e pimpanti e via per la corsa.
Quello che è successo o meno sul percorso non posso onestamente raccontarlo perchè Rosa ed io ci siamo impossessate di un bel tavolone sotto il tendone principale e lì siamo rimaste mangiando patatine.
All’arrivo pare (ci sono prove fotografiche) che in mancanza di docce si siano buttati in parecchi nei lavatoi del paese qualcuno addirittura con saponetta ed abbiano dato il meglio di loro stessi/e (ebbene si anche le signore).
Consegna dei premi (cestone, cassetta di mele e cassetta di uva meravigliosamente dolce e saporita,) e poi sulla via principale per vedere la sfilata dei carri. Visto che la cosa diventava lunga e il caldo era davvero “caldo” ecco la decisione…….torniamo al pulman e partiamo prima!!!!
Bravi ! peccato che l’autista avendo memorizzato solo la parola Cazzeggio, se ne era andato a dormire lasciando il cellulare sul mezzo. Ho ancora negli occhi la visione di quel gruppo arancione seduto sui marciapiedi, sotto il sole o al riparo di macchine parcheggiate che mangia uva, che ciondola un pochino mentre la nostra Dottoressa Restelli accortasi di aver dimenticato il vino acquistato si rifaceva la salita verso il paese a passo veloce per tornare con le sue bottiglie…..peccato che ancora del pulman nessuna traccia!
Finalmente come la visione di un’oasi nel deserto, ecco arrivare il nostro mezzo. Finalmente sedili morbidi (i marciapiede sono duri anche per quelli imbottiti naturalmente come me)e finalmente Valerio con anche la sciarpa e la felpa dava voce a noi poveri tapini vicino al finestrino.
Dopo 10 minuti la dottoressa Anna Mennilli minacciava l’autista pesantemente se non si fosse fermato al primo autogrill per bisogni impellenti. Il resto del viaggio per chi era nella zona terzo/sesto sedile è stato veramente esilarante……gli aneddoti sulle avventure del nostro Camionista ufficiale si intrecciavano a ricordi di incosciente gioventù….4 ore da cabaret!!!!
Ringrazio tutti per avermi fatta rientrare in pieno nello spirito che un po’ avevo dimenticato. Ringrazio Rosa che mi ha convinta a partecipare ed è rimasta ad ascoltare tutte le mie chiacchiere mentre gli altri faticavano e un grazie giganteschissimo (come dicevano i miei figli da piccoli) a Maurizio che ha magistralmente organizzato tutto. E come tutti i bravi scrittori ringrazio coloro che mi hanno regalato spunti per poter raccontare tutto ciò e per il mazzo di fiori regalatomi , anche se ho saputo che sul giornale del paese ancora si stanno chiedendo chi mai avrà rubato quei fiori meravigliosi!
A presto
Lella
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Alcune foto della gita by Susymidnight & Bruno 0,5 Verla di Giolo Trento – visibili anche in fototeca