Troooppa fatica!!!!!!

Ora ricordo perche’ ho smesso di correre le maratone,troooooppa fatica!
Ebbene si avevo ancora un paio di piume da farmi spennare e non ho trovato di meglio che iscrivermi alla mia quinta (e spero ultima) maratona da correre questa volta sempre a Milano.
Con una preparazione piu indirizzata al prosecco che ai kilometri mi sono unito ai 4800 iscritti che partivano da Rho fiera per entrare in citta’.
E’ sempre piacevole far parte di un mondo cosi eterogeneo,e stavolta non mi sono dovuto cambiare sotto un albero ma ero al riparo in un enorme parcheggio sotteraneo.
Tranquilli c’era anche uno spogliatoio ma era piu’ interessante prepararsi alla fatica ascoltando un gruppo di afromilanesi, che con un ritmo incalzante picchiava sui bongos, mentre una bellissima pantera nera si muoveva a ritmo.
Consegna borse senza problemi, addetti con il sorriso pronto alla battuta, bagni chimici pronti all’uso……..sicuro che sono a Milano!!
Avviandomi alla partenza venivo avvicinato da una biondina che mi salutava con un ” salve zono Inga e venko da germania”.
Al momento sono trasalito mi sembrava di conoscerla poi ho realizzato:certo che la conoscevo visto che la avevo accompagnata fino a li !! Era la Tizi che cercando di mascherare la sua presenza si era tagliata la frangetta e, a suo dire aveva preso le sembianze di una runner teutonica.
La presenza di Inga alias Tizi era dovuta al fatto che a sua insaputa avevo iscritto anche lei alla sua prima maratona e con una banale scusa le avevo dato appuntamento proprio li.
La temeraria pensando di fare una brutta figura aveva cercato con quel tenero stratagemma di nascondere la sua vera identita’.
Entrambi timorosi,io perche’ ricordavo cosa mi aspettava ,Inga perche’ non sapeva ancora, ci schieravamo al via.
Il colpo di cannone dava inizio alle danze.
Il piacere di stare in gruppo forse e’ la parte migliore del gioco, i primi kilometri li abbiamo passati insieme ai pacers, dotati di umorismo e palloncini , che promettevano di portare a termine la fatica in cinque ore.
Purtroppo dopo i primi 17km abbiamo perso di vista i palloncini ,li vedevo in lontananza, il nostro ritmo calava leggermente ma lo scopo non era di fare il tempo ma di portare a termine la fatica senza farci troppo del male.
Vi posso assicurare che correre per 42.195 metri non e’ semplice , piu’ che altro devi trovare dentro di te la motivazione di correre tutti quei kilometri ,e io dopo cinque fatiche non ho ancora capito qual’e’.
Sara’ incoscienza ,sara’ capire i tuoi limiti,sara’ per confermare il parere dei famigliari, pronti ad usare il tuo passatempo per dare il via al al medico di base a stilare le carte per il tuo ricovero coatto,per evidenti motivi di squilibrio psichico.
Ma mentre corri metti un piede dietro l’altro e pensi a mille altre cose e per distrarti dalla fatica ti guardi in giro e ,data la velocita’ turistica , fai in tempo a vedere la citta’,
passi nel salotto buono di Milano con i suoi bar i suoi negozi. E qui’ Tizi/Inga ha rallentato vistosamente ,non per un calo di energia, ma per avere il tempo di dare un’occhiata alle vetrine di prestigiose griffe.
Le donne un mondo a parte!!!
Finiti i negozi e aumentando il kilometraggio la fatica si e’ presentata come sempre in forma ,lei si ,smagliante.
E allora l’unico modo per cercare di allontanarla e’ quella di mandare giu’ i beveroni che promettono di resuscitarti. I gel, le pozioni magiche funzionano si giusto per pochi minuti,ma subito dopo si ripresenta .
Io ne ho ingurgitati forse un po troppo visto che il primo versamento liquido fatto subito dopo l’arrivo ,si presentava con un preoccupante color arancione.
Colore a me caro ,ma che mi ha allarmato vedendolo uscire dall’interno.
Pensando di aver esagerato nella performance, e temendo di aver logorato qualche importante organo ,tanto da riscontrare sangue nella pipi’.
Mi tranquillizavo subito,ricordando tutto l’enervit assunto!!
In tutto questo tempo la mia socia di fatica si comportava come una veterana della distanza. Si lasciava alle spalle i 42 km senza apparente fatica e dalla sua espressione si capiva che era soddisfatta della sua prova.
Gli ultimi 195 metri li affrontava riuscendo anche ad aumentare la velocita’.
E quando ,uscendo dallo spogliatoio dopo l’arrivo,e con un viso un filino tirato,mi passava davanti senza riconoscermi, ho capito che anche lei era provata per aver portato a termine la sua prima maratona. Ah…… queste tedesche!!!

Ciao e alla prossima …..e si intenda , non alla prossima maratona!!!!!

P.S
Inga subito dopo l’arrivo si presentava alla stampa tedesca promettendo di attaccare il suo personale sulla distanza gia dalla prossima maratona qualsiasi essa sia!!
P.S2
Il sottoscritto rilasciava al giornalista del catalogo Postalmarket di attaccare le scarpe a un qualsiasi chiodo( trooooppa fatica!!)
P.S3
Un ringraziamento particolare a Mister Nicola Tonetti che ci ha incitato sulla via di Damasco!
Psssss
E dopo tutti questi pssss dovro’ andare a eliminare ancora un po di enervit!!!!!

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