WINTER BRICH

… nel dialetto piemontese significa “collina”, effettivamente di colline ne abbiamo fatto una bella scorpacciata domenica 11 nell’ultima corsa del Trail dei Parchi.

Tredici aquilotti di arancio vestiti hanno tenuto alto il nome della P&C ,tra questi le gemelle piu’ gemelle di cui si ha notizia , che ho avuto l’onore di scorazzare fin dalle prime luci dell’alba domenicale.
Perche’ mi sbilancio nell’affermare la loro gemellitudine? Ma per Diana, perche’ durante il tragitto di andata e ritorno (passato dialogando amabilmente con il duo) quando guardavo sia alla mia destra sia nello specchietto retrovisore, il viso che scoprivo era sempre il medesimo e complice la levataccia domenicale ed i pochi neuroni rimasti in dotazione ,la visione in fotocopia mi ha sinceramente spiazzato alquanto!
Anche la voce delle sorelle non mi ha aiutato nella gestione del riconoscimento di una o dell’altra, era una voce in stereo!!!!
Percio’, chiedo loro venia se non le ho chiamate per nome tutto il giorno , prima o poi trovero’ il modo di catalogarle.
Il Winter Brich e’ una meravigliosa galoppata (per chi galoppa ,il mio… piu’ che un galoppo e’ una lenta transumanza, Sigh!) tra i comuni di Zumaglia e Ronco Biellese; si sale e si scende senza sosta, si riesce anche a curiosare proprio intorno al bellissimo castello di Zumaglia … dove sono cominciati i miei guai!
Dovete sapere che li’ la salita e la discesa sono pavimentate con delle simpatiche pietrone con una prerogativa: sono pietrone accuminate. Forse si tratta di un acciotolato normale per il posto ma la mia mamma mi ha fornito di piedi un po’ permalosi che non gradiscono siffatte asperita’.
Cosi’, dopo aver disceso la collina, ho avvertito un leggero fastidio alle dita dei piedi; al momento pensavo di soffrire di geloni ma la giornata era calda e la collina non era poi cosi’alta da giustificare il tragico e fastidioso congelamento agli arti.
Dopo qualche kilometro un’altro piccolo fastidio mi teneva compagnia, un dolore al tallone (non quello d’ Achille ma il mio) mi informava che una bella fiaccotta si stava allegramente formando proprio li.
Fortuna vuole che il percorso del Brich contempla anche alcuni guadi, che non disdegnavo di attraversare senza cercare di evitare il contatto con le fresche acque che lenivano il tormento.
In compagnia della tenace Ale , con cui ho condiviso la maggior parte della fatica domenicale, ho affrontato tutte le salite e discese che ancora mi separavanno dall’arrivo, dove avrei fatto il preventivo dei danni agli arti inferiori.
La tenace concludeva con forza gli ultimi kilometri poi con un rush finale andava a pescare il suo ignaro consorte che , beatamente ,si stava gustando un fumante piatto di pasta offerto dalla solerte organizzazione della competizione,senza preoccuparsi minimamente del destino della sua dolce meta’.
Dopo una doccia rigenerante ed uno shampoo speciale, offertomi dal tricologo Cesare, ho ritrovato la donzella a fianco dell’ incauto marito che portava ancora i segni visibilissimi degli scappellotti al collo sferrati dalla compagna di vita e di running.
E’ abitudine oramai ritrovare i compagni di gita solo al tavolo del pasta-party di rito. Li’ trovavo in seduta plenaria il GF che sorseggiava la sua ideale compagna di tante avventure e spalmate sulle sedie la Mary ed Anto, da non confondere con un duo di ballo liscio ma bensi’ da identificare ormai come due toprunner.
Seduto a tavola , assorto, cogitava il presi: concentrato nel non facile compito di modificare la maglia ufficiale 2012, modifiche richieste dalle presenti donzelle P&C . Le teneri runneresse infatti chiedevano a gran voce la modifica grafica dell’indumento poiche’ la parte posteriore della casacca… ricordava loro un particolare che si puo’ trovare nel catalogo di uno dei ns sponsor!!!
Tra le fila della P&C c’ erano anche il Pez il Nic e Rocco, ma siccome sono troppo veloci e non riescono proprio a frenare per fermarsi al ristoro finale ( o forse sono cosi’ lento io che quando arrivo al traguardo hanno gia mangiato e sono gia’ a casa a fare il ruttino e il meritato riposino. Sigh..)non li ho più visti.
Bene, in compagnia delle mie dita peste e delle allegre fiacche vi auguro un buon Natale